venerdì 13 gennaio 2012

Kulturame Classici: Obama's War



In una giornata ho già ricevuto tre e-mail che mi chiedono cosa ha di diverso la guerra al terrorismo come la combatte Barack Obama da come la combatteva George W. Bush.

La risposta è: Niente, anche se tutti sono convinti che sia radicalmente diversa, nei fatti, è pressoché identica.

Non ho tempo, o per meglio dire non mi voglio sprecare, a cercare tutti i links eccetera, perciò solo così, quello che mi viene in mente su due piedi.

- I tiggì hanno sviolinato tziganamente sulla coraggiosa decisione del presidente nero di ritirare le truppe USA dall'Iraq: la sporca guerra era finalmente finita! In realtà Obama ha ritirato le truppe dall'Iraq più o meno ufficializzando la stessa tabella di marcia di George W. Bush: riducendole da 142.000 a 50.000. Dopo il "ritiro" nel paese rimangono basi militari con personale, consiglieri e materiale preposizionato, senza parlare di un mini-esercito di contractors civili che ammonta a diverse migliaia di uomini.

- Eh sì, perché i contractors, quelli che secondo la vulgata di un'era ormai scomparsa erano milizie private politicizzate pronte a prendere il controllo della democrazia per conto di naziBush, quelli che per intenderci massacravano gli inermi Naavi in Avatar di John Cameron, sono vivi e vegeti. Lungi dal metterli al bando come Hillary clinton aveva promesso di fare quando ancora credeva che sarebbe diventata presidente definendoli senza mezzi termini "mercenari", l'amministrazione Obama ne ha regolarizzato l'utilizzo. In Iraq solo il Dipartimento di Stato ne ha 7.000, mentre le 30.000 truppe del Surge afgano del 2009 furono accompagnate da 56.000 contractor (non tutti armati).

- Obama, rispondendo agli appelli del Generale Petraeus per un "surge", negli ultimi anni ha aumentato il numero delle truppe in Afghanistan e lanciato diverse offensive molto più violente di quelle dell'era Bush quando l'Afghanistan era sonnolento. Non solo, all'elezione di Obama il comandante americano in Afghanistan era un certo Generale Stanley McChrystal che aveva in pratica messo al bando gli attacchi aerei per evitare i "danni collaterali" (leggi civili uccisi). Obama l'ha rimosso sostituendolo con Petraeus e gli attacchi aerei sono ora ripresi a pieno ritmo.

- Obama ha sospeso per due anni la deportazione di prigionieri nella base cubana di Guantanamo Bay senza però chiuderla. Due anni dopo il campo di prigionia è tornato pienamente funzionante e i prigionieri verranno processati da tribunali militari, proprio come previsto dall'amministrazione Bush nel 2001.

-All'epoca in cui Guantanamo non accettava altri prigionieri Obama ha ordinato che i terroristi non venissero più catturati ma, di preferenza, eliminati fisicamente in attacchi effettuati con droni. Gli omicidi mirati con droni si sono intensificati a dismisura sotto la presidenza Obama.

- Nell'ottica delle "uccisioni mirate" nell'Aprile del 2006 il NYT e il WaPo svelarono che Obama ha dato carta bianca alla CIA per uccidere con ogni mezzo e dovunque si trovi un terrorista chiamato Anwar al-Awlaki, che ha la particolarità di essere un cittadino americano. In pratica il Presidente degli Stati Uniti ha condannato a morte senza processo un cittadino. Questo Bush non l'aveva fatto e di fatto credo che Obama sia il primo presidente della storia americana ad accordarsi un tale privilegio.

- Nel 2009 Obama ha firmato un ordine esecutivo che approva il continuarsi delle cosidette "renditions", il rapimento di sospetti terroristi in paesi stranieri (come il caso Abu Omar qui in Italia) da parte della CIA, e la loro estradizione clandestina nei paesi in cui sono ricercati, paesi spesso con un record di diritti civili piuttosto dubbio.

- A onor del vero Obama ha anche messo la CIA sotto accusa per i suoi metodi di interrogatorio, le ha fatto chiudere le sue prigioni segrete all'estero e ha messo al bando il waterboarding. Ma si tratta di cosmesi, perché il waterboarding era raramente usato, le prigioni segrete contenevano solo circa cento prigionieri e la CIA continua a interrogare prigionieri, solo che adesso i media, le associazioni per i diritti umani e tutti i vari watchdog dell'era Bush non sembrano più interessati a sapere come.

- Nel 2006 l'allora senatore Barack Obama criticò aspramente la capacità, prevista dal Patriot Act bushista, di mettere sotto controllo i telefoni degli americani. Diventato presidente non solo Barcak Obama ha mantenuto il Patriot Act, ma sta cercando di estendere le sue prerogative anche a internet.

- Obama ha iniziato una campagna militare in Libia per deporre il dittatore locale, e anche se i soliti furbastri se la caveranno dicendo "ma Bush aveva mentito sulle armi di distruzione di massa", l'unica differenza tra questa campagna e l'Iraq è che Saddam fu deposto e poi giustiziato mentre Gheddafi è (per il momento) in carica e vivo (anche se suo figlio ci ha rimesso la ghirba in un tentativo di colpire il padre).

La forza di Obama è che sulla guerra, e solo su quella perché per l'economia lo massacrano, tutti hanno un loro motivo per non attaccarlo. I Liberal in generale osano poco criticarlo per paura di indebolirlo o perché ancora avvolti nel caleidoscopio della sua immagine messianica (E paragonarlo a Bush? Il demonio? Sarebbe in pratica una bestemmia.) mentre i conservatori amano criticarlo su tutto e adorerebbero farlo anche sulla guerra, salvo che in fondo sta facendo tutto quello che faceva Bush (uccidere terroristi, cosa che a loro piace).

E' indubbio che l'attitudine nei confronti della guerra al terrorismo da parte dei detrattori dell'amministrazione Bush sia cambiata completamente con l'amministrazione Obama, ma questo per ragioni che hanno a che fare solo ed esclusivamente con la loro mente e non, come abbiamo visto, con i fatti.

Anche la scusa che in fondo Obama sta cercando a tutti i costi di porre fine alla guerra mentre W. voleva mantenerla in permanenza per far guadagnare la Halliburton e cazzabubboli del genere non regge perché trattasi naturalmente di colossale idiozia propagandistica. Bush che mi ricordi non ha mai detto "mai fuori le truppe dall'Afghanistan prima del 2038!", di fatto aveva così tanta fretta di lasciare l'Iraq che dichiarò la fine delle ostilità nel 2003.

Alla luce di questi fatti ci sarebbe anche da farsi domande sulla vera natura della demonizzazione (e badate bene, non dico critica) di George W. Bush, ma mi rendo conto che non si può chiedere troppo a certe menti e a certi cuori.

Wellington - L'Antieroe

PS: E ricordiamo. (Nota di Kulturame)

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