venerdì 13 gennaio 2012

Kulturame Classici: Il Kulturame in Emergenza



Proclama del Kulturame (in quindici punti):

1) Chiunque creda al mito delle ONG "neutrali", "imparziali" e "apolitiche" farebbe bene a tirare la testa fuori dal culo tanto per cominciare e magari a leggersi, tanto per esempio, il libro "L'industria della solidarietà" di Linda Polman.

Detto questo, nessuno nega che le ONG umanitarie nel corso degli anni abbiano aiutato un sacco di gente e che tra gli operatori umanitari ci sia gente davvero in gamba.

2) In quanto a ONG ideologicizzate, Emergency è un esempio fin troppo da manuale.

Credo che la posizione ideologica di Gino Strada sia troppo nota per necessitare di essere spiegata, così come pure le sue posizioni politiche riguardo la guerra al terrorismo. Qui stiamo parlando dell'uomo che, a parte il suo passato katanghese, negli anni ha dichiarato cose come "Il Burka? Meglio delle ragazze scosciate in televisione.", "I massacri in Sudan? Tutte sciocchezze.", "In Afghanistan si stava meglio quando c'erano i Talebani.", e altre perle.

Sicuramente questo non vale per tutti quelli che lavorano per Emergency, collaborano con essa o la finanziano, ma in generale si resta sul sicuro senza timore di esagerare affermando che Gino Strada trova sempre da ridire sulle guerre degli Americani e degli occidentali in generale mentre non ha grosse difficoltà a lavorare con regimi come quello talebano oppure quello sudanese.

3) Chiunque creda che un'organizzazione come Emergency possa sopravvivere per una quindicina di anni in un posto come l'Afghanistan soltanto grazie alla sua rigida posizione di neutralità o è irrimediabilemte ingenuo oppure ci fa.

Detto in termini semplici: le ONG fanno politica sui territori in cui operano esattamente come tutti gli altri. Nel caso particolare di Emergency, è perfettamente chiaro che ha una storia pregressa di contatti con i Talebani.

Basti pensare al suo ruolo nel sequestro Mastrogiacomo e agli anni che ha operato indisturbata in Afghanistan prima dell'arrivo degli Americani (al quale si è opposta fermamente). Così come è perfettamente visibile come i rapporti di Emergency con il governo Karzai e con i suoi alleati stranieri siano molto meno amichevoli di quanto erano con i loro predecessori Talebani.

4) Detto questo, i suoi contatti con l'universo talebano e la sua ideologicizzazione dimostrano che Emergency è una specie di Al Quaida sotto mentite spoglie? Per niente. E' un'organizzazione umanitaria nient'affatto "neutrale", almeno ideologicamente, come sostiene di essere, ma da qui ad essere una confraternita di bombaroli ce ne corre.

5) Rimane il fatto che le armi nell'ospedale di Emergency sono state rinvenute. Questo prova il coinvolgimento degli Italiani arrestati in un'attentato terroristico? Nemmeno per idea. Presunzione di innocenza. O no?

6) Allora invece prova che è un complotto del governo afghano contro Emergency? Applicando gli stessi criteri no.

E anche se lo fosse, chi ci dice che il governo afghano non abbia i suoi buoni motivi per volersi sbarazzare di Emergency? Forse gli Afghani sanno qualcosa su Emergency che noi non sappiamo? Cosa ne sappiamo in fondo di cosa succede in Afghanistan? D'accordo che lo speculare di comodo è il passatempo preferito dell'Homo Politicus, ma mi pare un po' prematuro mettersi ad assegnare i ruoli di buoni e cattivi.

7) Si può aggiungere che Emergency è una ONG piuttosto grande con molti impiegati, e in nessuna organizzazione umana tutti quanti sono onesti, perciò anche provata la colpevolezza di alcuni suoi membri, non è affatto detto che ciò significhi per esteso un coinvolgimento della ONG in toto.

8) Delle reazioni politiche alla vicenda non parlo nemmeno, perché tanto che cos'è la politica credo che lo sappiamo tutti.



9) La vera questione rimane, su Emergency e i Talebani, che anche senza organizzare attentati esistono vari livelli di coinvolgimento, e forse bisognerebbe incominciare a farsi qualche domanda su come funzionino davvero le cose nelle zone di guerra in cui operano queste ONG invece di inseguire la visione bambinesca degli "angeli della solidarietà" che camminano tra le macerie forti della loro superiorità morale, nonché del vero ruolo che le ONG hanno nelle odierne aree di guerra e della maniera in cui operano. Una visione un tantino più complessa di "loro sono i savi in un mondo di folli e gli onesti in un mondo di iniqui" sarebbe opportuna. 


Questo episodio dovrebbe essere una sveglia e spingerci a fare domande. Idealmente, in una democrazia, la teoria sarebbe che il "quarto potere" si senta in dovere di approfondire la questione in nome dell'opinione pubblica che vuole essere bene informata. Fin qui la teoria, nella realtà l'opinione pubblica vuole sentirsi dire solo quello che gli piace e questo il "quarto potere" lo sa benissimo.

10) Naturalmente l'immagine degli "angeli umanitari" è invece proprio quella che l'opinione pubblica italiana (con l'eccezione degli avversari politici ed ideologici di Gino Strada) abbraccia.

Questo perché collima con la sua visione di come il mondo dovrebbe essere fino a convincerla che effettivamente lo è: la guerra, oltre ad essere terribile, è sempre una cosa inutile, i militari sono o crudeli massacratori oppure povere vittime ignare, i politici sono malvagi, stupidi e fanatici, e comunque dietro a tutto ci sono loschi interessi economici e cabale segrete. Ma i veri eroi della situazione sono i giornalisti, che "raccontano la verità" risvegliando le coscienze assopite di chi non è altrettanto illuminato di me, e gli operatori umanitari che allievano le sofferenze del "popolo" che è del tutto estraneo ai fatti (qualche volta in tale visione a giornalisti e operatori umanitari si aggiungono anche i diplomatici). Loro non hanno interessi propri o ideologie fourvianti, sono al di sopra della meschineria e delle piccolezze dei "signori della guerra", e mai e poi mai vengono meno al loro ruolo.

Quando poi, come nel caso di Emergency queste due figure si uniscono in una, è l'estasi. Nessuno vuole essere risvegliato da una esperienza estatica.

11) Senza contare che questa versione degli eventi ci pone comodamente al di sopra, come nazione e popolo, di quei pasticcioni guerrafondai degli Amerikani (pre-Obama), dimostrando che dovrebbero limitarsi a pagare per la nostra difesa e a fare quello che gli diciamo, perché noi siamo più saggi e come civiltà siamo più "avanti", e perciò siamo il futuro.

12) Non a caso questa è la posizione che Gino Strada ed Emergency hanno preso sulla vicenda: le' tutto un complotto contro di noi perché "siamo scomodi" (in quanto sinceri e imparziali), ma se non ci lasciano in pace trascineremo l'opinione pubblica in pubblica piazza. Se il plebiscito pensa che siamo buoni è impossibile che siamo cattivi no? A che servono le inchieste giudiziarie (o giornalistiche che tanto comunque nessuno fa)?

13) In Emergency (e in altri) questo atteggiamento spesso sembra sconfinare in una visione di se stessi che gli anglosassoni definirebbero "holier-than-thou": noi siamo i veri eroi, stiamo una spanna al di sopra delle meschinità terrene, ergo per noi non valgono le stesse regole, e chi osa anche solo suggerire che siamo come tutti gli altri e come tutti gli altri abbiamo le nostre simpatie, alleanze e interessi si macchia di blasfemia. Sicuramente dietro di lui ci sono sordidi interessi particolari.

Lo definirei un classico esempio storico di "might-through-alleged-moral-high-ground-makes-right".

14) Notare inoltre come la visione della guerra moderna "Europa metrosexual" di cui sopra altro non sia che un rovesciamento del tanto sbandierato militarismo in cui lo Stato e le forze armate lottano per creare un futuro migliore e contestarli, o anche solo vedere le cose in maniera più complessa da "Right or wrong, my country", è incivile. Soltanto i ruoli (buoni/cattivi) vengono assegnati a nuovi protagonisti.

15) E a questo proposito coloro che si preoccupano per "l'immagine dell'Italia" e altre amenità farebbero forse bene a preoccuparsi invece della visione angelicale che gli Italiani hanno delle ONG e della loro inesauribile capacità di adattare gli eventi al proprio coma onirico.

Un branco di beoti che si inventa un mondo che non esiste e lo difende ciecamente in piazza "senza se e senza ma", e senza nemmeno una concessione a una visione un tantino più complessa degli eventi a me personalmente da' un'immagine molto peggiore di una ONG corrotta.

Ma certo, io sono Il Kulturame.

E capisco anche che in fondo i beoti possano sempre tornare utili se si riesce a riutilizzare la loro visione a nostro vantaggio politico e che perciò la tentazione ad essere tolleranti con loro è molto forte.

Augh. Il Kulturame ha parlato.
PS: Non mi è ancora riuscito di cancellare un singolo commento su questo blog, anche questa volta mi deluderete?

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