venerdì 13 gennaio 2012

Kulturame Classici: Il Morbo di Bunbury.



Mr. Bunbury è un metapersonaggio creato da Oscar Wilde ne "L'Importanza di Chiamarsi Ernesto". E' l'inesistente amico malato che Algernon Moncrieff fa finta di andare a visitare ogni volta che necessita di una scusa per esimersi da un incarico al quale non gli va di adempiere.

Alla fine della commedia Bunbury muore.

Algernon lo fa morire perchè non ne ha più bisogno e racconta che i dottori hanno scoperto che Bunbury, il povero malato Bunbury, non poteva sopravvivere. E così Bunbury è morto. "A quanto pare aveva una grande considerazione dell'opinione dei suoi medici. Sono lieta comunque che abbia infine deciso per un corso d'azione definitivo; e sotto controllo medico", commenta Lady Bracknell.

Conosco individui che pur avendo delle posizioni politiche ed ideologiche dichiarate rifiutano di far prendere a queste il sopravvento sulla ragione per quanto questo possa essere conveniente. Commendevole se non fosse per il fatto che queste persone si illudono che i loro interlocutori di differenti convinzioni, invece di trarre vantaggio da questa correttezza, sentiranno il bisogno anche loro di separare emotività, interesse e cecità ideologica dalla logica e dai fatti se solo loro danno il buon esempio per primi. Oppure semplicemente, per una forma di morale personale, rifiutano di "scendere al livello" degli interlocutori anche a costo di ritrovarsi politicamente svantaggiati.

Essi sono convinti che il discorso politico ed ideologico, malgrado sia davanti ai nostri occhi l'evidenza che rassomoglia più al tifo calcistico che all'esercizio della ragione, possa essere migliorato, se non salvato, dall'iniezione di nudi fatti, toni pacati, mera logica e correttezza retorica.

Queste povere anime sono in realtà affette senza rendersene conto, dal rarissimo Morbo di Bunbury.

I poveri disgraziati che credono di poter introdurre serietà e ragione nella vita politica ed ideologica della nostra società sono figure tragiche e faranno la stessa fine di Bunbury: non appena capiranno che non possono sopravvivere, in maniera del tutto accomodante, moriranno (politicamente se non fisicamente), lasciando campo libero alla feccia politica standard con la quale hanno inutilmente cercato di ragionare.

Perciò, sempre nelle parole di Lady Bracknell: "credo che sia ora che Mr. Bunbury si decida una buona volta se vuole morire o restare in vita. Questa titubanza sulla questione è assurda. Ne' approvo questa moderna compassione per gli invalidi. La considero morbosa. La malattia di qualunque tipo non è un qualcosa da incoraggiare nel prossimo. La salute è il primo dovere della vita."

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