venerdì 13 gennaio 2012

Kulturame Classici: TOVARICH SERGEI MIKHAILOVICH EISENSTEIN È VIVO E LOTTA CON NOI.



Rai Tre (in altri tempi nota come TeleKabul, ma oggi a Kabul c'è un governo amerikano) sta mandando in onda un "FILM REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI" che mi rende davvero fiero di sapere che i soldi delle mie tasse vengono generosamente elargiti a giovani registi emergenti, impegnati e tanto "avanti" dell'altrettanto giovane, impegnato e tanto "avanti" cinema italiano in modo che possano fare a meno di affidare la propria carriera a istituzioni plebee come il libero mercato.

Si tratta della storia di un giovane orfano di padre che vive con la sua anziana "mamm'ta" in un quartiere dormitorio di Napoli. Quando il crudele padrone di casa li sfratta il giovane è costretto ad arruolarsi in Aereonautica. Dopo aver subito atti di nonnismo e abusi vari, tipo un maresciallo che addirittura alza leggermente la voce perchè se ne sta stravaccato come un maiale davanti a una finestra della caserma, il povero arruolato per fame viene mandato in missione in Kossovo, dove finisce avvelenato dall'uranio impoverito.

Assolutamente impagabile la recitazione quasi esclusivamente a filo di voce, che immagino voglia suggerire "il mio vuoto esistenziale è così grande che quasi non ce la faccio a parlare",  e gli interminabili silenzi. Per non menzionare i lunghissimi primi piani su sguardi fissi e facce abbattute e dell'avvicendarsi di periodi "scena: silenzio; il giovane va a lavorare in motorino, durata 30 secondi-scena: silenzio; il giovane è al lavoro, durata 30 secondi-scena: silenzio; il giovane torna a casa in motorino-durata 45 secondi" nella sceneggiatura, o dei ricercati dettagli delle contadine albanesi e ancora delle chilometriche sequenze di panorama brullo che scorre al di fuori del finestrino di un treno di fronte agli occhi fissi e tristi del protagonista.

Non finisco di vedere il film perchè è già tardi, ma mi auguro che quantomeno il secondo tempo includa la morte dell'amico vucciariano del protagonista (che lascia l'Aereonautica per fare il muratore) in un incidente sul lavoro e la vittoria di Berlusconi alle elezioni con susseguente nuovo sfratto del protagonista e di mamm'ta dal buco in cui sono finiti a vivere per fare spazio alle scuderie di costosissimi purosangue arabi del Cavaliere Nero. Anche una sequenza con la carrozzina del figlio deforme dell'aviere pauperizzato e intossicato spinta giù da una scalinata del Vomero da un personaggio in cilindro, ghette  e cappotto col collo di astrakhan farebbe la sua porca figura. O magari, tanto per aggiungere un filo di azione, una protesta dei familiari delle vittime davanti al Ministero della Difesa repressa nel sangue dalle guardie dell'Agenzia Pinkerton (o della Blackwater, se proprio si vuole essere aggiornati).

Altrimenti sentirei di non aver speso bene i miei soldi.

Dopo aver sentito qualche giorno fa l'esperto di cinema di Tg-La7 (AKA TeleKabul2) spiegare che film come "Transformers" hanno lo scopo, non ho ben compreso se recondito o no, di trasformare il pubblico in una massa di fanciulloni, è confortante vedere che il sistema di finanziamenti di stato in Italia riesce a produrre un cinema così moderno e niente affatto scontato.

Wellington - L'Antieroe

Nessun commento:

Posta un commento